lunedì 28 marzo 2011

Incontri della D.ssa Tanja Ghirlanda- Docente di Arte




Curriculum vitae

La Dott.ssa Tanja Ghirlanda è nata ad Augusta il 26 Aprile del 1984,  sin dalla più tenera età ha espresso l’amore per la lettura, l’arte e la storia che l’hanno portata ad intraprendere gli studi artistici.
Nel 2000 consegue il diploma di “Maestro d’arte applicata in scultura, pittura e restauro” e nel 2002 si diploma con ottimi voti all’Istituto statale d’arte di Giarre in “Arte e progettazione orafa”.
Nello stesso anno inizia anche la passione per il volontariato,  a cui concilia l’amore per l’arte: svolge infatti,  l’attività di Animatore presso una Casa famiglia per minori a rischio di deviazione ; consegue un attestato sui “Giovani e il territorio”.
Iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia, nel corso di studi in Scienze dei Beni culturali, indirizzo Archivistico e librario, con un piano di studi rivolto prevalentemente alla Storia e critica d’arte, al disegno e allo studio delle fonti storiche,  si laurea nel 2007, con un progetto di tesi sui Manoscritti medievali della Sicilia, in collaborazione con l’Università di Cassino.
Nel 2006 partecipa ad un progetto di “Servizio civile”, con un contratto con il Ministero dell’Interno,  rivolto agli anziani, avendo così la possibilità di entrare in contatto con il Terzo settore.
 Infatti, dal 2006 al 2008, lavora presso il  Distretto Socio Sanitario del Comune di Catania, con la mansione di Animatore di Rete, in cui si occupa degli archivi e dei database dei progetti a sostegno degli indultati e dei minori.
Nel 2007 partecipa al Workshop “In Arte” sul restauro dei Manoscritti e dei Codici medievali e nel 2008  partecipa al progetto “O.RI.Etna”, con un contratto con la Provincia Regionale di Catania, inerente alla  Valorizzazione e promozione artistica dei comuni appartenenti al territorio del Parco dell’Etna.
Nello stesso anno si  iscrive al Corso di laurea specialistica in “Valorizzazione dei Beni Archivistici e Librari”, che sta  portando a termine, con una tesi su un Codice del XV secolo, del Fondo Ventimiliano della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania.
Dopo molti anni passati lontano da Augusta, l’amore per la propria città e il richiamo delle radici culturali, l’hanno spinta a ritornare, dove attualmente continua i suoi studi e si dedica con trasporto alla famiglia e alla sua grande  passione: la lettura.


LA DONNA NELL’ARTE
Unicum iconografico o rappresentazione sociale?
Incontro 11 marzo 2011

Durante l’incontro, dopo aver definito cosa si intende per “arte” e le sue caratteristiche, si è proceduto ad analizzare gli elementi di influenza di un’ opera d’arte, come il contesto storico, quello socio-culturale e le innovazioni tecnologiche.
In seguito, è iniziato un percorso storico-artistico, in cui tutti insieme abbiamo analizzato le opere d’arte, mettendole in relazione con i contesti sociali in cui queste venivano create.
Iniziando dalle Veneri preistoriche, che hanno evidenziato l’importanza della donna come strumento di conservazione della specie, si è poi proseguito all’ideale della bellezza greca e alla libertà sociale della donna romana, che negli affreschi di Pompei appare completamente nuda.
Il Medioevo celebra il culto della Theotớkos, Maria come madre di Dio e regina dei Cieli, che nell’arte si esprime con il periodo delle Maestà, nella scultura, con Nicola Pisano, e nell’arte pittorica, con Cimabue, Giotto e Simone Martini.
Con il Rinascimento e l’Umanesimo, la donna ritorna ad essere mortale e raggiungibile, ma è anche moglie e madre e  l’arte la celebra rappresentandola con il ventre e il seno pronunciati, proprio ad evidenziare questo suo ruolo. L’arte del 500 e del 600 risente degli accadimenti storico e religiosi, interessati dalla Riforma luterana e dalla  conseguente Controriforma, che riportano l’attenzione ai soggetti sacri.
Con la Rivoluzione francese inizia la considerazione di una possibile emancipazione femminile, che nel secolo successivo, con il movimento delle Suffragette, avrà piena esplicazione. La donna viene rappresentata pervasa degli ideali di libertà della cosiddetta Primavera dei popoli.
Ma il XX secolo ha portato allo sfruttamento dell’immagine della donna, ormai completamente emancipata e libera, dalle immagini di Marylin Monroe create da Andy Warhol al fenomeno dei calendari “artistici”. I primi mesi del 2011 hanno fatto emergere un sentimento, comune a tutte le donne italiane, di affrancamento  dall’ immagine riduttiva  di oggetto,  attraverso forme d’arte, create dalle donne per le donne.



MICHELANGELO BUONARROTI
Lezione del 18 marzo 2011


L’incontro è iniziato con la lettura di un passo della vita di Michelangelo, tratto da Le vite dei più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani di Giorgio Vasari, e abbiamo ripercorso insieme le tappe fondamentali del percorso artistico di Michelangelo.
 Nel 1487 Michelangelo approda alla bottega di Domenico Ghirlandaio, artista fiorentino tra i più quotati dell'epoca e nel 1494 viene accolto nella famiglia di Lorenzo il Magnifico.
Tra il 1503 e il 1504 realizzò un tondo dipinto per Agnolo Doni, rappresentante la Sacra Famiglia con altre figure. In essa, i protagonisti sono grandiose proporzioni e dinamicamente articolati, sullo sfondo di un gruppo di ignudi. I colori sono audacemente vivaci, squillanti, e i corpi trattati in maniera scultorea ebbero un effetto folgorante sugli artisti contemporanei. Chiamato a Roma nel marzo 1505, Michelangelo ottenne il compito di realizzare una sepoltura monumentale per il papa, da collocarsi nella tribuna (in via di completamento) della basilica di San Pietro, presto accantonata.
Il 10 maggio 1508 dovette tornare a Roma per avere un colloquio con il Papa dove ricevette la ridipintura della volta della Cappella Sistina, già affrescata da Piermatteo d'Amelia con un cielo stellato, all'epoca del suo parente e predecessore Sisto IV.
In proposito al  rapporto tra Michelangelo e il papa, sono stati proiettati dei frammenti del film Il tormento e l’estasi di Carol Reed, che ha permesso di capire e vedere le fasi di lavorazione della tecnica dell’affresco.
Il progetto iniziale prevedeva la rappresentazione dei Dodici Apostoli sui "peducci" della volta mentre nel campo centrale decorazioni geometriche. L'artista ottenne di poter ampliare il programma iconografico, a proprio piacimento, raccontando la storia dell'umanità "ante legem"(Prima della legge ovvero le  storie bibliche) e ponendosi così in continuazione coi soggetti degli affreschi alle pareti.
Il complesso il progetto iconografico venne sicuramente elaborato con la collaborazione, oltre che di artista e committente, dei consiglieri e teologi della corte papale. Lungo la sezione centrale del soffitto, Michelangelo dipinse nove pannelli tratti dal libro della Genesi: Separazione della luce dalle tenebre, Creazione degli astri e della Terra, Separazione della terra dalle acque, Creazione di Adamo, Creazione di Eva, Peccato originale e cacciata dal paradiso terrestre, Sacrificio di Noè, Diluvio Universale, Ebbrezza di Noè.
La vigilia di Ognissanti del 1512, il 31 ottobre, gli affreschi vennero solennemente scoperti e la cappella riaperta. In definitiva, la difficile sfida poté dirsi pienamente riuscita, oltre ogni aspettativa. I giudizi sul risultato furono subito entusiasti. Vasari lodò la naturalezza nel disporre le figure umane, il virtuosismo prospettico, l'intensità spirituale, l'agilità del disegno.
Il 18 febbraio 1564, all'età di ottantotto anni, Michelangelo morì a Roma, L'inumazione avvenne infine in Santa Croce, in un sepolcro monumentale disegnato da Giorgio Vasari, composto da tre figure piangenti che rappresentano la pittura, la scultura e l'architettura.

                                                                                D.ssa  Tanja Ghirlanda










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