martedì 8 marzo 2011

Intervista al Pres. Unione Italiana Ciechi di Augusta - Sig. G. Bellistrì

Sig. Giuseppe Bellistrì

Intervista per UNITRE Augusta
Concessa dal Pres. Pres. dell’Unione Italiana Ciechi – Rappresentanza zonale di Augusta

Brevissima presentazione dell’Associazione.
L’unione italiana ciechi e degli ipovedenti, è stata fondata a Genova il 26 ottobre 1920 da Aurelio Nicolodi,un giovane ufficiale trentino che aveva perduto la vista durante  la prima guerra mondiale.
E’ un’associazione  a carattere nazionale e dal 1998 ha acquisito la  qualifica di onlus.
Lo scopo dell’UIC è l’integrazione dei non vedenti nella società.
Ad Augusta  è presente dal 3 giugno 1995, come rappresentanza zonale e l’ìattuale direttivo, in carica dal 2 ottobre 2010, è composto da: Giuseppina Carriglio, Sebastiano Patania e Giuseppe Bellistrì, che svolge il ruolo di responsabile rappresentante.

Curriculum
Augustano, nato l’8 marzo 1958. Pensionato dal 2009, dopo che ho svolto per 32 anni la mansione di centralinista  telefonico presso la Marina Militare di Augusta.
Ho ricoperto dal 1986 il ruolo di consigliere provinciale UIC a Siracusa, dal 1998 vicepresidente e dal 2001  al 2005 quello di presidente della sezione UIC aretusea.
Attualmente ricopro l’incarico di consigliere provinciale incaricato dell’organizzazione di eventi culturali, sportivi e gite sociali per tutti i soci e non.

 Hobby
Sono  organista della  corale  San. Francesco d’Assisi e dal novembre 2010 dirigo la corale Unitre di Augusta.
Sono componente della commissione nazionale per la promozione del turismo sociale dei non vedenti.
Dal 1978 sono  atleta di più società sportive operanti in Augusta, tra cui l’attuale Augusta No.Ve. con la quale ho condiviso la soddisfazione di essere  campione d’Italia nella disciplina del torball, sport che si gioca con un pallone sonoro.
Dal 2006 al 2008, con la stessa squadra abbiamo  conquistato  7 coppe Sicilia e il quarto posto nella coppa dei campioni del 2009 a Zurigo
Sono volontario AVULSS, dove mi occupo di animazione per gli anziani delle case di riposo.
Dal 9 marzo 2010  sono socio onorario della sezione Unitre di augusta
Concezione della vita
Da sempre ho imparato che osare è sempre il mezzo migliore per riuscire ed è stato questo il mio motto di vivere la vita.
Noi persone,  con menomazione sensoriale, viviamo la nostra condizione  tranquillamente.
Abbiamo accettato, insieme alle nostre famiglie la sfida che la vita ha stabilito per noi e ci adoperiamo, lottando,  in ogni modo, pur di farci accettare.
Cerco di vivere traducendo nella quotidianità l’affermazione del grande presidente americano, Franklin Delano Roosevelt:”fai ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei”.
             E’ stato da sempre l’ottimismo,  il segreto che ha accompagnato  le imprese sportive, unitamente a tutti gli altri aspetti della mia vita.
Cerco di affermare e rendere concreto il valore della solidarietà attraverso la forza del donare convinto che donare è importante per dare un senso alla propria esistenza.
Lo scambio di esperienze e di solidarietà dei due mondi, quello dei vedenti e dei non vedenti, mi ha condotto  alla strada della donazione e mi ha permesso di avvertire il mio senso del sé e la comprensione dell’altro.
Scopo fondamentale della mia azione continua ad essere  quello di proporre l’abbattimento delle difficoltà che ostacolano la piena integrazione sociale del non vedente.
Ho  cercato di coinvolgere sempre tanti altri volontari vedenti, soci non vedenti e loro familiari nella realizzazione dei diversi obiettivi che abbiamo deciso di realizzare insieme.
E stupendo rendersi conto dell’armonia creatasi tra il volontario che vede e il non vedente nel progettare programmi operativi finalizzati alla soluzione dei bisogni
Con queste convinzioni ho cercato di offrire la mia disponibilità per rendere più agevole il cammino di chi è costretto a misurarsi quotidianamente con le difficoltà che la minorazione sensoriale comporta, offrendo anche collaborazione alle loro famiglie.
.           Oltre ad operare presso  la sezione provinciale di Siracusa interagisco  con quella zonale di Augusta, dove continuiamo a  garantire ai tanti soci augustani diversi servizi.  Abbiamo potuto attrezzare la nostra sede di tre postazioni completamente informatizzate complete di sintetizzatore vocale ad uso esclusivo dei soci, promuovendo, oltre che corsi per l’apprendimento del braille anche quelli di alfabetizzazione e apprendimento del computer, che risulta essere un altro efficace mezzo di comunicazione attraverso il quale un non vedente riesce ad interagire con l’ambiente.

I nostri obiettivi futuri
Sono quelli di poter continuare a prestare servizio di compagnia a domicilio, recandoci di volta in volta a casa dei soci che hanno maggiori difficoltà di deambulazione e trascorrendo con loro qualche ora in spensieratezza. Sostenere i nostri soci nelle piccole incombenze domestiche, nelle attività ricreativo - culturali, nelle passeggiate facendo diventare gli occhi dei nostri amici volontari,  i loro, leggendo per loro.
Presso la sede dell’U.I.C., continueremo  ad organizzare  conferenze su varie tematiche per evadere dalla routine quotidiana, per permettere il confronto; organizzarci per andare al teatro, ai concerti, alle sagre paesane, visitare  musei,  portare in scena alcune commedie della tradizione siciliana, grazie all’aiuto di attori professionisti.
Oltre ai momenti ricreativi, una grande rilevanza  continueranno  ad assumerla gli screening oculistici presso varie scuole megaresi, grazie alla fattiva collaborazione di altre associazioni umanitarie di Augusta
Auspico che l’UIC diventi meno burocratizzata e più vicina ai non vedenti con l’incisività e determinazione dei propri dirigenti.

Famiglia
Mio padre, Bellistrì Francesco, vivente di anni 84;
mia  madre Bellistrì Maria, vivente  di anni 82;
mia sorella Bellistrì Carmela di anni 56.
Sposato nel 1981,  separato dal 2008.
Bellistrì Massimiliano è l’unico figlio di 28 anni, sottocapo, imbarcato presso un’ unità  della Marina Militare di Augusta.

Giuseppe Bellistrì
                                        

1 commento:

  1. Grazie, carissimo Giuseppe, per quanto ci hai regalato!

    Giuseppe non solo vive con serenità il suo handicap ma, con impegno ed umiltà, si prodiga e si dona per alleviare le sofferenze degli altri.
    Ha sperimentato che donarsi al bene del prossimo bisognoso, è stato per lui la via per scoprire il vero senso della vita, il senso di se stesso e la comprensione dell’altro.

    Bellissima la massima di Roosvelt alla quale Giuseppe si attiene nella sua quotidianità:
    “fai quello che puoi, con i mezzi che hai, nel luogo in cui ti trovi”

    La cecità non è stata per Giuseppe motivo di scoraggiamento o di sfiducia in se stesso e verso i vedenti, ma motivo di forza sia per valorizzare se stesso, in una continua sfida e lotta, dalla quale esce vincente, sia motivo per coinvolgere nei suoi obiettivi umanitari tanti vedenti volontari.

    Egli, sotto il profilo della vita spesa per aiutare gli altri, può essere di esempio a noi vedenti che da lui possiamo cogliere il tacito invito a trafficare bene, i doni ricevuti ed il tempo che ci viene donato.
    Ancora un grazie.
    Pippo Caramagno

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