Intervista per UNITRE Augusta
Concessa dal Dott. Nicola Limma, Docente di Medicina
Il 25 Febbraio 2011
Età : 73 anni
Titolo di studio: laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze.
Breve curriculum :
dopo la laurea sono stato assegnato ad una Città del Nord per il servizio militare in qualità di Ufficiale Medico; durante l’anno di servizio militare come volontario e successivamente per altri due anni come assistente istituzionalizzato ho frequentato una Divisione di Medicina dove ho appreso i primi elementi di pratica clinica e alcune tecniche diagnostiche strumentali (elettrocardiografia, spirometria, emogasanalisi, test allergologici cutanei , esami di laboratorio).
Nel contempo mi specializzavo in “Malattie del sangue, apparato digerente e fegato”.
Nel 1969 faccio ritorno ad Augusta dove vengo assunto presso il nostro Ospedale in qualità di Assistente della Divisione di Medicina con incarico, inoltre, di Dirigente del Laboratorio di Analisi ( grazie alla mia specializzazione in Malattie del sangue) e di Medico turnista al Pronto Soccorso ); questi incarichi li ho mantenuti fino al 1975, quando mi sono dedicato esclusivamente alle sorti ed al lavoro nella Divisione di Medicina.
In quegli anni mi specializzo in “Malattie dell’Apparato respiratorio”.
Successivamente acquisisco la ”Idoneità nazionale per il primariato in Medicina Interna”.
Rimango nella Divisione di Medicina del nostro Ospedale fino all’anno 2000 quando intraprendo una nuova esperienza presso una casa di Cura cittadina per altri 10 anni.
Famiglia di origine :
- Padre Sig. Sebastiano deceduto
- Madre Sig.ra Arangio Maria deceduta
- Sorelle n° 1 residente in Augusta
La propria famiglia : Sposato dal 16.02.1974.
Nucleo familiare :
La moglie Spasari Maria Stella, Farmacista.
La figlia Eleonora, laureata in “ Lingue e letterature straniere” presso l’Università di Catania.
La figlia Adriana, impiegata presso Banca Mediolanum a Milano.
Il figlio Sebastiano, studente universitario presso la Facoltà di Farmacia.
Fatti e circostanze significativi della vita personale o familiare che possono contribuire alla crescita umana del lettore dell’intervista e/o comunque che hanno segnato una svolta della propria vita:
sono due i momenti della mia vita che hanno segnato tutto il mio percorso professionale che ,assieme all’impegno familiare, ha costituito l’architrave della mia esistenza; il primo evento che ha indirizzato le mie scelte professionali l’ho vissuto all’età di 16 anni circa quando dalla lettura di alcune riviste mediche è sorta in me una curiosità. forse sarebbe meglio dire una pulsione, a “scoprire” il corpo umano con le su e malattie e gli eventuali rimedi, a cercare di capire la sofferenza dell’uomo, spiegarmi perché si arriva alla morte; e da queste riflessioni derivò la mia scelta di studi universitari e nei decenni successivi della mia attività professionale.
Il secondo evento che ha condizionato il mio percorso professionale si materializza a partire dal mio ritorno ad Augusta e dalla constatazione di quanto limitati risultano la struttura ed i Servizi della Divisione di Medicina dove avevo già iniziato ad operare. Bisogna ricordare, a onor del vero, che solo da qualche anno i Reparti erano stati trasferiti nei nuovi locali di Contrada Granatello dal vecchio Ospedale sito nei locali della Chiesa della Madonna delle Grazie e quindi bisognava sistemare sale di degenza, sale operatorie, uffici, servizi vari
(radiologia,laboratorio,pronto soccorso ,ecc ).
In quei mesi convulsi è da ricordare l’impegno anche fisico di tutti i Medici per poter in tempi brevi rendere possibile i ricoveri per la cittadinanza.
Superata la fase critica iniziò per i Medici di Reparto una fase molto delicata ed importante per adeguare il proprio Reparto ad uno standard di qualità dei Servizi tale da poter competere con le prestazioni del nostro Ospedale provinciale. In particolare nella nostra Divisione si sentiva la necessità di offrire ai Pazienti Servizi complementari a quei trattamenti ordinari, quali la visita medica quotidiana e la prescrizione della terapia adeguata. E così che, con l’esperienza che avevo maturato in un Ospedale ben più grande del Settentrione, con il supporto del Primario, mi fu data la possibilità di acquisire e mettere al servizio dei Pazienti affetti da patologie cosiddette respiratorie (Asma bronchiale, Bronchite acuta e cronica ed Enfisema polmonare) un insieme di strumenti (Spirografo, Emogasanalizzatore, Test allergologici cutanei) che davano la possibilità di giungere ad una diagnosi e ad un monitoraggio della malattia molto accurato. Ma ben presto Noi, Medici di Reparto, ci rendemmo conto che nel nostro Territorio andava crescendo il numero di pazienti affetti da Diabete mellito e che il controllo di questa terribile malattia richiedeva la presenza di un gruppo di medici con buona esperienza e disponibilità; e così che assieme ad un altro Collega venne messo a disposizione dei Pazienti diabetici un Ambulatorio mattutino dove veniva, e viene ancora oggi, controllata la “glicemia” e vengono dati quei suggerimenti atti a monitorare la malattia diabetica e a migliorare lo stato di salute del Paziente. Ancora, all’inizio degli anni ’80, comincia a manifestarsi un’altra terribile malattia, l’epatite virale che in buona percentuale trapassa nei decenni successivi in cirrosi epatica. L’interesse che ho coltivano per le malattie del fegato sin dagli anni della specializzazione mi porta alla determinazione di fornire i nostri Pazienti affetti da patologie epatiche dello strumento diagnostico della “biopsia epatica” per giungere ad una diagnosi isto-patologica quanto più esatta possibile e di conseguenza alla possibilità di terapie più moderne ed efficaci (interferone).
Purtroppo con la mia uscita dalla Divisione quest’ultimo Ambulatorio è stato soppresso.
Ma al di là del lavoro in questi Ambulatori specialistici la mia attività prevalente è stata svolta nei Reparti con una cura ed una attenzione alle problematiche dei Pazienti che hanno rappresentato l’unico interesse e l’unico scopo per la mia professione di Medico ospedaliero.
Dare conforto, e talvolta solo speranza, ad un essere umano sofferente è un momento di profonda solidarietà.
E il ringraziamento non giunge con la voce ma con gli occhi !
Concezione della vita:
la vita ci viene donata per operare, per creare, per evitare contrasti, per conoscere le bellezze del creato, per dare insegnamenti ai giovani, per indirizzare al bene, per aiutare chi ha bisogno, per essere di esempio nel giusto e nel bene.
Hobby e interessi: Quelli giovanili erano rappresentati dall’atletica leggera , calcio, tennis ; mentre nell’età matura ho cominciato a coltivare il giardinaggio. Una breve parentesi teatrale ha segnato un decennio della mia tarda età.
Che cosa mi ha spinto al “volontariato culturale” verso l’Unitre di Augusta e come vivo il mio impegno verso questa Associazione onlus di promozione umana:
anche in questa iniziativa è prevalso in me, almeno nei primi giorni, l’amore per la Medicina e la possibilità che mi veniva offerta di poterne parlare con un pubblico che ancora non conoscevo. Ma ben presto il mio primitivo intento fu scavalcato dall’entusiasmo con cui i “discepoli” avevano accolto l’iniziativa dell’amico Pippo Caramagno; e da questo entusiasmo confesso di essere stato “trascinato”,soprattutto quando ho capito che i nostri concittadini accorsi a queste conferenze sentivano un grande bisogno di cultura e di sapere.
La mia opinione su l’Unitre locale e suggerimenti per migliorarla :
L’iniziativa del Presidente Caramagno ha scosso un tessuto umano che aspettava soltanto un segnale per essere risvegliato; è sorta una Università popolare dove molti Cittadini soddisfano i loro bisogni culturali. Più che un miglioramento l’Unitre di Augusta deve trovare una stabilizzazione che permetta negli anni futuri una sempre maggiore fruizione di essa da parte dei Cittadini.
Che utilità traggo da questa esperienza di "volontariato culturale" verso l’Associazione detta:
per chi è stato a contatto per decenni con cittadini in sofferenza (in Ospedale) traendone esperienze e sentimenti, il ritrovarsi ancora una volta a contatto con persone che mi procurano gli stessi stimoli mi rende soddisfatto e felice.
Nicola Limma
Secondo l’accezione data nella nostra rubrica, il Dr Limma è da considerare “persona significativa” della città.
RispondiEliminaDal suo curriculum si evidenzia che importanti laboratori di analisi e reparti di diagnostica strumentale, molto utili per la successiva cura degli ammalati, presso il nostro ospedale furono introdotti e realizzati grazie alla sua presenza ed iniziativa nella struttura dal 1969 al 2000, con l’assenso del primario responsabile.
Grazie e complimenti, caro amico Nicola!
Certamente tantissimi ammalati e loro congiunti hanno trovato, attraverso le superiori realizzazioni e la tua professionalità, tanto sollievo e forza morale per “andare avanti” nel non facile cammino della vita.
L’essere considerato “Uomo significativo” nella città, viene avvalorato anche da quanto ci hai detto:
“Dare conforto, e talvolta solo speranza, ad un essere umano sofferente è un momento di profonda solidarietà.
E il ringraziamento non giunge con la voce ma con gli occhi !”.
Con questa umanità incarnata e vissuta, al di là delle moltissime guarigioni fisiche, hai contribuito a dare all’ammalato, ai suoi familiari e ai suoi amici,“ricchezza interiore e serenità”, confermata dall’espressione dei loro occhi, specchi del loro spirito.
Inoltre, con generosità, hai donato a noi tutti alunni Unitre, il tuo “sapere” e ci hai arricchiti non solo culturalmente, ma anche moralmente. Il tuo darti gratuito con umiltà, con semplicità, congiunta al rigore scientifico, ha conferito a tantissimi di noi una aggiunta di umanità, sempre molto utile ed apprezzata nella vita quotidiana.
A nome di noi tutti “unitrini” un grazie di cuore per la tua incondizionata disponibilità e apprezzamenti verso la nostra Associazione, dimostrati in ben tredici anni di vicinanza.
Pippo Caramagno